Famiglia: Carphodactylidae
Genere: Nephrurus
Specie: Amyae
I gechi appartenti al genere nephrurus originano dall’Australia.
Sono divisibili in due gruppi:
- Pelle lisca (N. deleani, N. laevissimus, N. levis, N. stellatus e N. vertebralis)
- Pelle ruvida (N. amyae, N. asper, N. sheai e N. wheeleri (entrambe le sottospecie)
Le diverse caratteristiche della pelle, influenzano le abitudini di vita di questi animali, infatti, i gechi del gruppo a “pelle liscia” esposti ad alte temperature, hanno un’eccessiva perdita di liquidi e rischiano di morire disidratati in breve tempo, di conseguenza devono necessariamente trovare o scavare rifugi freschi e umidi. Mentre gli appartenenti al gruppo a “pelle ruvida” trattengono una maggior quantità di liquidi e possono di conseguenza sopportare temperature più elevate e passare le giornate in ripari occasionali come cumuli di pietre.
Neprurus amyae
È comunemente chiamato geco con la coda a pomello per la caratteristica peculiare della coda, dotata di un rigonfiamento a bulbo che viene utilizzato per distrarre le prede o gli avversari prima dell’attacco.
Si tratta di una specie endemica in Australia.
Habitat e abitudini in natura
E’ un geco notturno con abitudini fossorie che trascorre il giorno all’interno di tane che scava nella sabbia (rispetto ad altri gechi del genere non è un abile scavatore) o nelle fessure degli ammassi rocciosi. Nella tana, la cui apertura spesso tappa con cumuli di sabbia umida, le temperature sono inferiori alla superficie, in questo modo i gechi riescono a gestire le elevatissime temperature diurne. Durante la notte esce a esplorare le zone sabbiose in cerca di prede.
Caratteristiche fisiche
Si tratta di un geco massiccio e tozzo con una colorazione ancestrale marrone – sabbia (Gli allevatori hanno creato morph diversi prevalentemente con sfumature più chiare) e una pelle molto spessa e irregolare. Da adulto può raggiungere i 12\14 cm per un peso di 50 grammi. La coda, rispetto ad altri gechi dello stesso genere è relativamente piccola e stretta. Gli arti sono robusti e ben staccati dal corpo, le dita forti e dotate di unghie usate per scavare e per arrampicarsi su superfici irregolari (questi gechi non hanno capacità adesive su superfici lisce).
La coda corta e larga è una riserva di grassi e liquidi. L’estremità distale della coda presenta un restringimento e termina con una piccola sfera che il geco utilizza per comunicare. Questa sorta di “manopola” posta alla fine della coda, sembra contribuire alle funzioni di termoregolazione, e alla percezione delle caratteristiche climatiche circostanti.
Quando si sentono minacciati, sollevano il loro corpo in atteggiamento difensivo sibilando contro l’avversario.
Il dimorfismo sessuale è ben evidente, le femmine sono più grandi e massicce mentre i maschi sono di taglia più piccola e minuta. Nella zona cloacale i maschi hanno le sacche degli emipeni, che si presentano come due “bozzetti” ben evidenti, assenti nelle femmine. Guardando gli animali dall’alto, la coda dei maschi è leggermente più distaccata dal corpo, rispetto alle femmine.
Possono essere allevati in coppia o tenuti separati e alloggiati insieme per l’accoppiamento in primavera. Sono ovipari. La schiusa avviene in media dopo 60/80 gg. Per facilitare l’accoppiamento sarebbe opportuno brumare gli animali abbassando le temperature progressivamente di circa 10 gradi per poi riportarli a condizioni normali dopo qualche mese. La femmina generalmente depone le uova dopo circa 30\35 gg dall’accoppiamento e fa più deposizioni nella stessa stagione.
Le aspettative di vita per la specie si aggirano intorno ai 10 anni.
Stabulazione
È bene stabulare un singolo individuo per terrario, sopratutto per la disponibilità di spazio. La convivenza in terrari di dimensioni ridotte puo essere un problema.
40x25x15 sono le dimensioni minime per la stabulazione di un singolo individuo. Ovviamente i baby possono essere tenuti in contenitori più piccoli e poi le dimensioni vanno aumentate progressivamente con la crescita dell’animale. In natura amano nascondersi durante il giorno tra le fessure delle rocce del deserto dal quale provengono. Molto importanti, quindi, sono le tane dove trascorre gran parte del giorno, esse possono essere realizzate con corteccia di sughero, noci di cocco spaccate in due, rocce, ecc… le tane dovranno esser ben poggiate al fondo del terrario (soprattutto se si utilizza la sabbia come substrato) e sistemate nella parte più fredda e scura dello stesso. Se il terrario è abbastanza grande, si possono inserire anche piante grasse senza spine o piccoli cespugli di rami secchi che hanno un grandissimo impatto visivo.
Sono animali notturni, non hanno bisogno di luce UVB, luci troppo forti potrebbero infastidire l’animale e creare problemi alla visione. Oggi esistono dei sistemi con lampade a bassa emissione UVB mascherate in modo tale da mimare la penetrazione della luce solare tra le rocce dove durante il giorno sostano. A mio avviso tali sistemi, che rispettano le condizioni naturali d’irraggiamento, potrebbero essere utilizzate apportando beneficio. La lampada sia che sia a bassa emissione di UVB, sia che sia una lampada di semplice illuminazione va posta in un punto lontano dalle tane.
Va creato all’interno del terrario un gradiente termico con spot intorno ai 30/31°C e una riduzione nel punto freddo di 4\5 gradi. La notte le fonti di riscaldamento possono anche essere chiuse completamente in modo da ricreare l’escursione termica tipica del deserto.
Come substrato si puo utilizzare della sabbia, nel caso in cui si preferisca un terrario naturalistico. Sono animali che amano nascondersi e scavare. L’unica accortezza è di non lasciare il cibo a disposizione e fare attenzione che non ingeriscano accidentalmente la sabbia mangiando, perché ciò potrebbe causare delle ostruzioni intestinali. Il nostro geco ama “tappare” l’apertura della tana con della sabbia umida, in natura lo fanno per proteggersi dalle temperature del giorno.
Alimentazione
In natura mangiano una dieta molto varia di formiche, ragni, scarafaggi, grilli, scorpioni, bruchi, e saltuariamente gechi di dimensioni inferiori. È Importante fornire delle prede adeguatamente alimentate e implementate di calcio in modo che possano garantire il massimo apporto nutrizionale per evitare l’insorgenza di disturbi metabolici dovuti a stati carenziali. Le prede non dovrebbero esser più larghe della distanza fra gli occhi del geco. L’acqua non deve essere necessariamente inserita nel terrario ma è fondamentale nebulizzarlo almeno a giorni alterni.
Alla dieta a base di grilli e blatte possono essere aggiunti altri insetti quali:
- Camole del miele (Galleria mellonella): possono essere somministrate una volta al mese perchè molto grasse.
- Tarme della farina (Tenebrio molitor): si possono somministrare anche una volta a settimana e come i grilli e le blatte vanno prima ben alimentate.
- Kaimani (Zophobas morio): vanno somministrati solo ai gechi adulti di adeguate dimensioni. Possono essere somministrati circa 2 volte al mese.
Sono animali molto voraci, non eccedete con il cibo per evitare di avere un animale obeso con problemi epatici. Un esemplare adulto può essere alimentato ad esempio con 1-2 insetti adulti 3 volte a settimana.
Non amano molto essere manipolati e si stressano velocemente.