LE PATOLOGIE DENTALI NEL CINCILLA’
Il cincilla è un roditore istricomorfo come la Cavia e il Degu e presenta la tipica dentizione da erbivoro.
Le patologie dentali sono molto frequenti e sono uno dei principali motivi di visita di questi animali.
I denti incisivi degli animali adulti sono ricoperti da smalto di colore giallo arancio. A riposo gli incisivi inferiori non si contrappongono ai superiori ma sono separati da un piccolo spazio; premolari e molari inferiori e superiori si contrappongono singolarmente tra loro. La mandibola è più larga rispetto alla mascella ma il piano di occlusione dentale non è obliquo bensì quasi orizzontale (circa 5-10°).
I cincillà provengono da zone montagnose aride dell’America meridionale la cui vegetazione è molto fibrosa, dura, ricca in silicati fitoliti e contaminata da polvere del terreno. Per soddisfare le esigenze nutrizionali, ingeriscono grandi quantità di questo cibo molto abrasivo e povero di energia, causando un marcato consumo dei denti molariformi.
In cattività spesso sono alimentati con cibi concentrati, miscele che contengono semi e poco fieno o alimenti vegetali naturali come ad esempio erba fresca. I prodotti vegetali coltivati crescono in condizioni più favorevoli e contengono più energia e meno fibra e fitoliti rispetto alla vegetazione spontanea. Il masticare un tipo di cibo meno abrasivo riduce l’usura dei denti a crescita continua provocando una crescita eccessiva degli stessi. La somministrazione di pellettato o estruso, altera anch’esso il pattern masticatorio e riduce la durata della masticazione.
La mal occlusione congenita è rara negli Istricomorfi. I problemi a carico degli incisivi sono quesi sempre secondari a disturbi a carico dei molariformi.
Le cause della malocclusione acquisita non sono ancora del tutto completamente chiarite ma alcuni aspetti quali
- Errori alimentari
- Fattori genetici
- Patologie metaboliche
- Carenze nutrizionali
- Traumi
- Neoplasie
possono essere cofattori importanti nella patogenesi di questa malattia spesso progressiva.
Se per qualsiasi motivo si ha una deviazione della masticazione, si possono formare delle alterazioni dentali a causa della crescita continua del dente.
SEGNI CLINICI
- In presenza di malattia dentale i sintomi principali sono generici
- Disoressia / anoressia
- Selezione dell’alimento
- Ipersalivazione con possibile conseguente dermatite del mento e/o cheilite
- Epifora, specialmente nel cincillà: come risultato di eccessiva crescita degli apici dentari o per ostruzione del dotto naso-lacrimale.
- Esoftalmo
- Scolo nasale: per crescita degli apici dentari in cavità nasale
- Scarse condizioni del mantello: il rosicchiamento del pelo nei cincillà è stato correlato a problemi dentali.
- Ascessi facciali
- Disturbi gastrointestinali come ridotta motilità, meteorismo, enteriti: sia per dolore in cavità orale che per cambiamenti nelle abitudini alimentari
DIAGNOSI
Una visita clinica e delle radiografie mi permettono di capire la situazione e stabilire il piano terapeutico più adeguato in base alle condizioni cliniche del paziente, che spesso va trattatato e stabilizzato da un punto di vista sistemico prima di poter effettuare una sedazione per la correzione chirurgica.
Terapia
La terapia prevede sicuramente una limatura delle punte dentali, dove presenti. Assolutamente è sconsigliato l’utilizzo di tronchesi. Spesso si devono utilizzare anche farmaci antidolorifici, e antibiotici. Diversamente dal coniglio l’estrazione dentale non è molto agevole e spesso non è possibile.
CASO CLINICO
Anubi presenta una grave mal’occlusione degli incisivi che gli impedisce di alimentarsi. Una visita clinica ha permesso di riscontrare una mal’occlusione dei molariformi con ipercrescita delle corone dentali nel lato sinistro, causa della deviazione, con conseguente allungamento degli incisivi.
Dopo una stabilizzazione di qualche giorno, è stato sottoposto a limatura dei denti in anestesia generale.
Già ventiquattro ore dopo la chirurgia ha ripreso ad alimentarsi spontaneamente. Per ora si alimenta con pappette appositamente formulate, la speranza è che riprenda a mangiare anche fibra e fieno per garantire un corretto consumo dentale. Purtroppo la situazione era molto compromessa e sicuramente saranno necessari altri interventi di limatura.
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I PROBLEMI DENTALI NEL CRICETO
I denti del criceto (che insieme ai topi e ai ratti appartiene all’ordine dei miomorfi) sono 16 in totale, 2 incisivi superiori e due incisivi inferiori dotati di radici aperte, quindi continuano a crescere per tutta la vita, 0 canini 0 premolari, tre molari superiori e tre molari inferiori per ogni emiarcata. I molari, diversamente dagli incisivi, hanno radici chiuse, di conseguenza una volta emersi non crescono più. Questa caratteristica è comune ai roditori, mentre nei lagomorfi (conigli) e negli istricomorfi (cavie\cincilla\degu) anche i denti masticatori sono a crescita continua.
Formula dentale: 1003\1003
La particolare conformazione fisica dei miomorfi conferisce loro una mobilita rostro caudale (avanti e indietro) della mandibola molto accentuata, tanto che durante la masticazione spesso questa sub lussa anteriormente.
INCISIVI
Gli incisivi inferiori sono più lunghi dei superiori e presentano una colorazione aranciata fisiologica. Spesso subiscono una decolorazione (diventano bianchi), anche questo sembra rientrare nella normalità. Molto spesso i criceti, in particolare dopo una certa età, sviluppano problemi di mal occlusione. Non c’è più la normale superficie masticatoria, questo porta a un allungamento eccessivo con difficoltà e incapacità di alimentarsi correttamente. Le patologie che colpiscono i denti incisivi possono essere secondarie a traumi, se per esempio tentano di mangiare qualcosa di eccessivamente duro o rosicchiano le sbarre della gabbia. Una volta che il dente incisivo si rompe, la sua crescita può non essere in asse, crescere verso l’interno lesionando la lingua, il palato o la guancia. Possono esserci anche delle cause secondarie che portano a un disallineamento dell’asse temporo mandibolare con crescita irregolare. Per esempio la presenza di masse in cavità orale, o in prossimità, o problemi a carico dei denti masticatori che deviano l’allineamento degli incisivi, come ascessi ai molari.
MOLARIFORMI
Anche i denti masticatori del criceto devono essere sottoposti a ispezione attenta durante la visita clinica perché possono andare incontro a problemi: nonostante non continuino a crescere possono fermarsi dei residui di cibo (come nel cane e nel gatto) che danno origine a delle infezioni che esitano molto spesso in ascessi. Gli ascessi si rendono visibili come tumefazioni anche molto voluminose a livello della testa. Viste le piccole dimensioni, è difficile pulire i loro denti.
I criceti sono poi dotati di sacche guanciali poste lateralmente che servono da magazzino di cibo. Queste sacche possono infettarsi per impaccamento di materiale alimentare, non sempre adeguato, e possono prolassare.
Come sempre in tutti questi casi è bene rivolgersi al proprio veterinario esperto in animali non convenzionali che saprà scegliere con voi l’iter terapeutico migliore.
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LA MALOCCLUSIONE DEGLI INCISIVI NEL CONIGLIO
Per malocclusione, come indica il termine stesso, si intende un alterato piano di chiusura tra gli incisivi superiori e gli incisivi inferiori (gli incisivi superiori possono essere più indietro o più avanti degli incisivi inferiori).
In condizioni di normalità gli incisivi inferiori dovrebbero incastrarsi tra il piano che si viene a creare tra gli incisivi superiori e gli incisivi accessori, se questo non si verifica, essendo come tutti noi sappiamo i denti del coniglio a crescita continua (cioè denti che continuano a crescere per tutta la sua vita) non viene garantito un corretto consumo del dente e questo di conseguenza determinerà una sovra crescita dello stesso. La crescita può avvenire verso l’esterno, senza conseguenze gravi, oppure verso l’interno; in quest’ultimo caso il dente crescerà provocando danni alla mucosa buccale e al palato stesso. In entrambi i casi il coniglio sarà impossibilitato a nutrirsi in modo corretto e, alterando il sistema masticatorio, provocherà, alla lunga un alterato consumo anche dei denti molari provocando una mal occlusione anche di questi ultimi. Il coniglio molto spesso ha difficoltà a tenersi pulito mostrando condizioni scadenti anche del mantello.
Quasi sempre si tratta di un difetto genetico (ereditario), presente fin dalla nascita e che si manifesta precocemente. Può anche essere secondario a traumi o alla malocclusione dei molariformi. Questo difetto si manifesta già a poche settimane di età e si può osservare facilmente scostando le labbra del coniglietto.
FISIOLOGIA MASTICATORIA DEL CONIGLIO:
i movimenti masticatori del coniglio possono essere suddivisi in tre fasi:
- La FASE PREPARATORIA che prevede due movimenti: l’apertura e la chiusura della mascella, movimenti prevalentemente sul piano sagitale con scarsa lateralità. I protagonisti di questa fase sono gli incisivi che “incidono” il cibo che viene poi portato dalla lingua verso l’interno del cavo orale dove verrà masticato.
- La FASE DI RIDUZIONE DEL CIBO grazie a dei complessi movimenti masticatori (latero laterali e antero posteriori), con coinvolgimento dei denti premolari e molari. Durante questa fase la masticazione avviene solamente da un lato per volta. L’escursione laterale è ampia e la mascella segue dei movimenti a mezzaluna. Il ciclo prevede una fase di apertura, una di chiusura veloce e una chiusura più lenta che permette al cibo di aderire ai denti masticatori. Sebbene i denti masticatori superiori ed inferiori spesso non entrino in contatto i movimenti si adeguano alle caratteristiche anatomiche della superficie masticatoria che non è piatta ma presenta creste e infossamenti che permettono una miglior triturazione del cibo. Il ritmo masticatorio non viene influenzato dalla tessitura del cibo, ma la forza necessaria durante la rottura dell’alimento aumenta proporzionalmente in funzione della durezza dello stesso (esistono dei pressocettori che regolano tutto ciò: nulla viene lasciato al caso).
- La terza fase prevede la DEGLUTIZIONE del cibo.
Terapia
Non c’è modo di allineare in posizione corretta gli incisivi colpiti da malocclusione (non ci sono tiranti o apparecchi da applicare): quando i denti hanno una curvatura anomala il processo è irreversibile. La patologia si può affrontare in due modi: accorciandoli regolarmente o estraendoli.
L’accorciamento deve essere eseguito regolarmente e mira a mantenere gli incisivi di lunghezza normale, per evitare al coniglio il fastidio di quattro lunghe zanne davanti alla bocca che gli ostacolano la prensione del cibo, le operazioni di pulizia e di ingestione del ciecotrofo e che possono impiantarsi nei tessuti della bocca. Ma soprattutto, lo scopo dell’accorciamento mira a prevenire la malocclusione secondaria dei denti molari. L’accorciamento deve essere eseguito di frequente, regolandosi secondo l’accrescimento raggiunto dai denti e non secondo la comodità e la possibilità di portare il coniglio alla visita; spesso si tratta di intervalli di appena 10-14 giorni tra un trattamento e l’altro. L’accorciamento va eseguito con apparecchiature specifiche che richiedono però la sedazione dell’animale essendo procedure stressanti che richiedono l’immobilità del paziente per evitare di provocare danni ai tessuti.
Detto ciò, dal mio personale punto di vista trovo senza senso sottoporre il mio animale a delle sedazioni ripetute, quando esiste una procedura definitiva che è l’estrazione.
Sconsiglio vivamente l’accorciamento eseguito con un tronchese. Questo tipo di intervento comporta il rischio di fratturare il dente, esponendo la polpa dentale che può andare incontro a infezione. Può anche essere un trattamento doloroso per il coniglio per il colpo che riceve il dente. Tale procedura può essere utilizzata solo in animali anziani, con malattia dentale allo stadio terminale per i quali l’anestesia comporta gravi rischi.
Il trattamento di scelta della malocclusione degli incisivi consiste nell’estrazione di tutti gli incisivi per eliminare in modo permanente il problema. Il coniglio si adatta molto bene a questa situazione, anche perché abbiamo visto che gli incisivi giocano un ruolo importante soltanto nella prima fase della masticazione. L’estrazione degli incisivi ha soprattutto il grandissimo vantaggio di impedire che si sviluppi una malocclusione secondaria dei molari, se eseguita quando questi denti hanno ancora il loro giusto allineamento. L’estrazione degli incisivi è un intervento che si esegue in anestesia generale. Talvolta anche se il dente è stato completamente estratto rimane nel fondo dell’alveolo del tessuto germinativo (che infatti si ha la precauzione di schiacciare prima di estrarre il dente), e a distanza di alcuni mesi rispunta un incisivo; in tal caso occorre ripetere l’intervento di estrazione.
Gli incisivi vanno estratti tutti!!!!!!!! Non possiamo estrarre solamente uno degli incisivi: gli altri crescerebbero in modo anomalo e soprattutto verrebbe alterata la fisiologia della masticazione (solitamente preferisco lasciare gli incisivi accessori per avere un punto di appoggio meccanico se in un futuro dovessero presentarsi problemi ai molariformi e si rendesse necessario applicare un apribocca durante le procedure di pareggiamento)
La gestione del coniglio senza incisivi
Con qualche accorgimento il coniglio senza incisivi può mangiare tutto quello che dovrebbe mangiare un coniglio con una dentatura normale; il fieno va accorciato tagliandolo in pezzi di una decina di cm e la verdura va ridotta in pezzi di 5-6 cm (se i pezzi sono troppo piccoli il coniglio farà fatica ad afferrarli con le labbra). Gli alimenti duri, come le carote o la mela, possono essere grattugiati. Il pellet viene mangiato senza difficoltà perché non richiede l’uso degli incisivi. I conigli usano gli incisivi anche per aiutarsi nella pulizia del mantello, asportando i ciuffi di pelo morto; dopo l’estrazione dei denti occorre porre maggior cura nella spazzolatura per evitare che il pelo morto si accumuli.
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L’IGIENE ORALE NEL CANE
La formula dentaria del cane prevede due dentizioni:
- I denti primari che sono 28 (3 incisivi, 1 canino e 3 premolari per lato sia superiormente che inferiormente)
- I denti permanenti che sono 42 (3 incisivi, 1 canino, 4 premolari e 2 molari superiormente e 3 molari inferiormente).
I cuccioli nascono sprovvisti di denti. L’eruzione inizia intorno a due tre settimane d’ età e è completa intorno ai 55 giorni. Il cambio dei denti (con piccole variazioni a seconda della razza) avviene intorno i 5 mesi. I primi denti definitivi sono i premolari, quasi contemporaneamente agli incisivi superiori e inferiori. Lo sviluppo dei denti permanenti si completa intorno ai 6\7 mesi.
A volte i denti decidui non vengono persi (a causa del fallimento del meccanismo d ‘azione che porta alla lisi della radice del dente deciduo) e ci si trova di fronte alla compresenza di due denti. La persistenza dei denti decidui, in particolare dei canini, può portare in seguito a gravi problemi di occlusione, con deviazione della crescita del dente permanente, erosione ossea e fistole oro nasali. Inoltre la persistenza dei denti da latte favorisce l’accumulo di residui alimentari, con riduzione delle condizioni igieniche che danno origine a gengiviti e stomatiti. (In questo caso l’estrazione del dente da latte è fortemente consigliata)
LA MALATTIA PARODONTALE.
Col passare del tempo, una scarsa igiene e una scorretta gestione alimentare danno luogo a una serie di cambiamenti legati all’ infiammazione e alla perdita del supporto a carico delle strutture profonde dei denti.
La malattia paradontale origina perché particelle di cibo e batteri si raccolgono lungo il bordo gengivale formando la placca. Se la placca non viene rimossa, i minerali nella saliva si combinano con la placca e si forma il tartaro, che aderisce tenacemente ai denti. La placca inizia a mineralizzare già dopo 48 ore dalla sua formazione. Il tartaro è irritante per le gengive e causa un’infiammazione chiamata gengivite che si manifesta come un arrossamento della gengiva adiacente ai denti.
Se il tartaro non viene rimosso, si accumula sotto le gengive, separando le gengive dai denti e formando delle “tasche”. Tutto questo può essere molto doloroso e può portare alla perdita dei denti, all’insorgenza di infezioni, alla formazione di ascessi e a osteolisi.
QUALI FATTORI INFLUENZANO LO SVILUPPO DELLA MALATTIA PARODONTALE?
Numerosi fattori giocano un ruolo nella formazione della placca, tartaro, e lo sviluppo della malattia paradontale. Questi includono:
- L’età e lo stato di salute generale: la malattia paradontale colpisce più comunemente animali più vecchi.
- Dieta: vari studi dimostrano che il cibo secco (crocchette) possa essere più utile del cibo umido nel prevenire l’accumulo di placca sul dente; l’abitudine del cane di masticare “giochi-commestibili” o dental-stixs (barrette edibili per l’igiene orale) possono aiutare nella prevenzione
- La razza e l’allineamento dei denti: i cani di piccola taglia e le razze brachicefale sono spesso più a rischio di malattia paradontale, dal momento che hanno denti molto più ravvicinati fra loro, cosa che si traduce in un maggior accumulo di placca.
- Cura quotidiana dell’igiene orale: la spazzolatura regolare dei denti del cane può ridurre notevolmente l’accumulo di placca e lo sviluppo di tartaro, riducendo così il rischio di malattia paradontale.
- Bocca-ambiente: i cani che respirano molto a bocca aperta tendono ad avere un tartaro molto tenace per la continua disidratazione del cavo orale. In generale, poi, più acida risulta essere la saliva e più rapida risulta essere la formazione della placca. Il numero ed il tipo di batteri presente nel cavo orale influenza poi in modo sostanziale l’evoluzione della malattia paradontale.
QUALI PROCEDURE VETERINARIE VENGONO UTILIZZATE PER TRATTARE LA MALATTIA PARODONTALE?
Il trattamento dipende dalla gravità (grado) del problema. La malattia dentale può essere di grado lieve e caratterizzata solamente da un lieve arrossamento gengivale, oppure molto grave e in questo caso richiede una pulizia dentale più o meno invasiva. La cavità orale viene sottoposta ad un esame con l’animale in anestesia.
La placca ed il tartaro vengono rimossi dai denti, sia sopra che sotto il margine gengivale, con apposito apparecchio ad ultrasuoni. I denti vengono poi lucidati per rimuovere i graffi microscopici eventualmente presenti sulla superficie dello smalto, che possono predisporre alla formazione di nuova placca. Ogni singolo dente e tutta la cavità orale sono sottoposti ad attenta verifica per rilevare la presenza di ogni possibile malattia. Il sondaggio delle tasche paradontali, la valutazione dei radiogrammi per il riassorbimento osseo, la presenza di ascessi, la perdita di stabilità del dente possono portare alla decisione di estrarre uno o più denti.
La cosa importante nella malattia periodontale è LA PREVENZIONE. Anche se viene effettuata una pulizia dentaria, l’igiene orale è fondamentale per limitare il numero di interventi dentari che per ovvie ragioni nel cane, diversamente che nell’uomo, vanno effettuati in anestesia. Per cui ci si DEVE ARMARE DI SPAZZOLINO, DENTIFRICIO E TANTA TANTA PAZIENZA E BUONA VOLONTA.
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I DENTI DEL DRAGO BARBUTO
Il drago barbuto, o Pogona Vitticeps, è un rettile che appartiene all’ordine degli Squamati, sott’ordine Sauri famiglia Agamide.
Questa famiglia è molto numerosa e comprende circa 300 specie (oltre al drago barbuto i sauri più conosciuti sono il Moloch, l’Uromastice e il Fisignato) con attitudini diverse sia da un punto di vista alimentare (carnivori vs erbivori) sia di habitat (desertico vs pluviale). Gli agamidi presentano caratteristiche morfologiche ed anatomiche facilmente individuabili, quali la testa poco allungata e sviluppata in larghezza, il corpo e gli arti molto robusti. La coda è priva di punti di rottura prestabiliti e non è in grado di auto rigenerarsi come in altri sauri. Gli occhi hanno pupille tonde e palpebre mobili.
Il drago barbuto come tutti gli agamidi è dotato di una dentatura ACRODONTE: i denti acrodonti sono privi di alveolo e fissati al margine di mascella e mandibola. Sono permanenti, non vengono sostituiti se perduti, fatta eccezione per individui molto giovani. Durante la crescita i nuovi denti si aggiungono posteriormente alla linea dentale. Per ogni emiarcata inferiore e superiore è presente un’unica linea di denti.
Diversamente dal drago barbuto, gli agamidi in genere, e le specie appartenenti alla famiglia dei camaleontidi, gli altri sauri sono dotati di una dentatura PLEURODONTE. I denti Pleurodonti sono anche essi privi di alveolo ma sono impiantati con la base e un lato lungo un solco della faccia interna di mascella e mandibola; sono rimpiazzati periodicamente.
Molti sauri acrodonti sono dotati di denti più rostrali pleurodonti (i camaleonti fanno eccezione).
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Rubrica Denti: il Coniglio
In questa rubrica un po’ alla volta volevo descrivere le caratteristiche anatomiche della dentizione di alcuni tra i pet con cui mi confronto quotidianamente.
IL CONIGLIO:
Diversamente da quello che molti pensano i conigli non sono dotati solamente di quattro denti incisivi, ma hanno anche denti molari e premolari (denti masticatori) per un totale di 28 denti. La formula dentale del coniglio è
2I 0C 3P 3M/ 1I 0C 2P 3M Per ogni emiarcata mandibolare e mascellare (I=Incisivi; C=canini; P=premolari; M=molari)
I denti incisivi sono 6, 4 incisivi superiori e 2 incisivi inferiori; gli incisivi superiori si dividono in grandi incisivi e piccoli incisivi. A bocca chiusa gli incisivi inferiori si incastrano tra i 4 superiori. Il dente incisivo serve per recidere il cibo (erba, fieno e verdura).
Tra gli incisivi e i denti masticatori (premolari e molari) c’è uno spazio dentale chiamato diastema. Per ogni lato i denti masticatori sono 6 superiormente e 5 inferiormente; non sono visibili dall’esterno e vanno visualizzati con un’apposita strumentazione. Non sono perfettamente dritti ma leggermente inclinati verso l’esterno i superiori e verso l’interno gli inferiori. A riposo i denti masticatori superiori ed inferiori non sono perfettamente a contatto, durante la masticazione però la mandibola compie dei movimenti laterali che portano le superfici masticatorie a contatto e questo permette la triturazione del cibo.
Tutti i denti del coniglio sono a crescita continua, questo significa che continuano a crescere per tutta la vita del coniglio. Una corretta masticazione garantisce un corretto consumo dentale ed è per questo motivo che alimentare adeguatamente il coniglio è fondamentale per mantenere in salute i suoi denti. Il movimento masticatorio del coniglio prevede dei movimenti latero laterali e antero posteriori, tali movimenti non possono essere garantiti da un alimentazione fatta di semi e granaglie ma da fieno ed erba. Molte delle patologie dentali sono legate a errori alimentari e la conoscenza della fisiologia della masticazione può aiutare a prevenire molte di queste.
Purtroppo esistono anche delle patologie congenite legate a malformazioni della conformazione del cranio, dovute in parte alla selezione operata dell’uomo per avere razze con caratteristiche morfologiche specifiche sempre più definite.
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