Il calcio è un minerale importante per il metabolismo e l’omeostasi in tutti i vertebrati.
È il più presente minerale nell’organismo, fondamentale per la corretta crescita (circa il 95 % del calcio organico si trova combinato con il fosforo nella matrice inorganica delle ossa e dei denti). Svolge un ruolo chiave in numerosi e vitali processi fisiologici come la contrazione muscolare (compreso il muscolo cardiaco), la coagulazione, la permeabilità di membrana, la conduzione dell’impulso nervoso, e il rilascio ormonale.
Rispetto ad altri mammiferi il metabolismo del calcio nel coniglio differisce sotto diversi aspetti.
Nella maggior parte degli animali la concentrazione del calcio a livello ematico è regolata da un lavoro sinergico tra la vit D, il paratormone, la calcitonina e gli estrogeni che regolano l’assorbimento del calcio a livello intestinale a seconda delle necessità organiche.
Il coniglio, invece, ha elaborato un sistema diverso per mantenere e controllare il livello di calcio ematico: tutto il calcio introdotto con la dieta è assorbito a livello intestinale e viene eliminato attraverso il sistema renale. Questo, se l’alimentazione non è controllata causa non pochi problemi ai nostri amici, rendendoli particolarmente predisposti all’insorgenza di calcoli e non solo.
Maggiore è la quantità di calcio assunta con la dieta maggiore sarà la concentrazione di calcio a livello ematico. L’eccesso di calcio assunto può essere valutato in relazione alla sua escrezione urinaria: infatti, quando i reni hanno superato la loro capacità di riassorbire il calcio (che è di per se limitata), questo viene escreto per via urinaria sotto forma di sludge.
Il calcio è prontamente assorbito dal tratto gastro enterico senza necessità della Vit D, a meno che non ci sia un ridotto apporto alimentare di Ca stesso. Diete carenti di Vit D non ne influenzano l’assorbimento intestinale ma ne condizionano il riassorbimento a livello renale. Se la domanda di calcio interna aumenta (in corso di gravidanza, lattazione, alterazioni metaboliche) la sua filtrazione renale diminuisce. Particolare attenzione alla dieta è necessaria in corso di malattia renale.
Il calcio e le ossa:
una dieta povera di calcio, da sola, non provoca assottigliamento delle ossa lunghe (la mancanza di calcio laddove presente si mostra a carico delle vertebre lombari più precocemente), in crescita determina un rallentamento dello sviluppo e nelle femmine in riproduzione può causare deformità alla colonna (lordosi, scoliosi, cifosi), per la maggior richiesta di calcio. Le femmine sterilizzate con una dieta povera di calcio possono sviluppare osteoporosi più facilmente. È’ importante non eccedere e non fornire alimenti troppo scarsi.
Calcio e malattia dentale:
Molti studi hanno dimostrato che la malattia dentale cronica può essere associata a mancanze nutrizionali di calcio, con alterazioni dell’ossificazione di mascella e mandibola e una maggior instabilità del dente all’interno dell’alveolo. I conigli con malattia dentale cronica mostrano una concentrazione di calcio sierico inferiore e una concentrazione di paratormone superiore rispetto a conigli “normali”. L’alimentazione selettiva che spesso è causa e conseguenza dei disturbi dentali peggiora ulteriormente questa situazione.
Calcio e disturbi dell’apparato urinario:
Mentre nella maggior parte degli altri animali la principale via di eliminazione del calcio è la via biliare e fecale, nel coniglio il calcio è eliminato prevalentemente per via urinaria. I conigli che vengono alimentati con una dieta eccessivamente ricca in calcio mantengono lo stesso volume di urina prodotta ma aumentano la concentrazione del calcio escreta. La concentrazione elevata associata a un ambiente alcalino delle urine favorisce la precipitazione del calcio e la formazione di uroliti (calcoli). Inizialmente si ha un addensamento del calcio a formare una fanghiglia che nel giro di qualche settimana può consolidarsi dando origine a dei grossi calcoli. I calcoli si localizzano in vescica o nelle basse vie urinarie, anche se precipitazioni e calcificazioni possono svilupparsi anche a livello dei reni e degli ureteri .
Nei casi estremi queste calcificazioni possono determinare la perdita della funzionalità del rene e un’ostruzione a carico dell’uretere con tutte le conseguenze del caso. Fattori predisponenti possono essere
- Predisposizione genetica
- Disidratazione
- Alterazioni metaboliche
- Infezioni batteriche e parassitarie (compreso l’Encephalitozoon Cuniculi)
- Squilibri nutrizionali
Tutte quelle condizioni che in qualche modo provocano una stasi urinaria, intesa come difficoltà a urinare.
- Artrite
- Traumi o deformità spinali
- Obesità
- Mancanza di esercizio fisico
Gli elevati livello di calcio ematico possono portare a calcificazioni a livello dei vasi e anche a carico del snc.
I sintomi di un disturbo urinario legato alla presenza di sludge o calcoli possono essere variabili; la presenza di sludge in vescica può impedire un’ urinazione fluente: in questo caso il nostro coniglietto può assumere posizioni strane con il sedere verso l’alto come può cercare di urinare più volte in posti a lui non usuali e potete trovare del materiale simile al gesso in lettiera o nel pavimento. E’ sempre meglio portare subito l’animale a visitare da un veterinario nel momento in cui notate uno di questi sintomi. La presenza di calcoli comporta invece dolore; potete notare la presenza di sangue in lettiera o nel pavimento o potete vedere che il vostro coniglietto emette dei gemiti mentre fa pipi. In alcuni casi la sintomatologia può essere quella di un blocco: è per questo che è indispensabile far sempre visitare il vostro animale se notate qualcosa che non va. stessi sintomi a volte sono causati da problematiche completamente diverse.
Consigli alimentari:
E’ necessario somministrare una dieta con una concentrazione di calcio ottimale.
- Una mancanza di calcio può portare all’insorgenza di osteopatie e problemi dentali;
- Se il bilanciamento calcio fosforo non è corretto e la concentrazione di fosforo non è adeguata, si andrà incontro a un aumento dell’escrezione di calcio con le urine.
- Non integrare vitamine e minerali quando non necessario.
- Somministrare fieno con un basso contenuto di erba medica (alta concentrazione di calcio), e evitare somministrazione di pellet di scarsa qualita con concentrazione di calcio superiore allo 0,45 %
In un buon pellet la quantità di fibra dovrebbe essere intorno al 15\20%, 1\2% i grassi, 12\13% le proteine, 0.5\1% il calcio con un rapporto Ca: P 1,2/2: 1. Se l’apporto di calcio con la dieta è ottimale, si riduce il riassorbimento del calcio osseo e questo riduce di molto anche l’insorgenza di patologie osseo metaboliche. Contenuti inferiori allo 0,15 % di calcio sono considerati eccessivamente bassi, quelli contenenti 1.35% di calcio sono alti, la normalità è di circa lo 0.45%. l’apporto di Vit D 3 non deve superare 1000 UI\Kg . l’acqua deve sempre essere lasciata a disposizione, tenendo in considerazione anche la durezza dell’acqua del territorio.
Meglio somministrare erba e fieno a volontà lasciando i pellets solamente a chi per esigenze fisiche non riesce ad alimentarsi altrimenti.