Una cavia di 2 anni, perfettamente seguita dalla proprietaria e sottoposta a controlli di routine periodici, viene portata in visita perché non ha la sua solita verve. Alla visita clinica si mette in evidenza un addome gonfio e dolente. Sospettando la presenza di problemi a carico dell’apparato urinario viene subito eseguita una radiografia per escludere la presenza di calcoli, patologia sempre piu frequente in questa specie. La radiografia esclude la presenza di calcoli o calcificazioni a livello renale, ma mette in evidenza delle zone sospette in corrispondenza dell’ovaio.
Subito si procede con un’ecografia addominale che permette la diagnosi di voluminose cisti ovariche bilaterali.
La formazione di cisti nelle ovaie della cavia è una patologia molto frequente, circa il 75% delle femmine può esserne affetta. Le cisti possono avere dimensioni variabili e possono coinvolgere una o entrambe le ovaie.
La loro presenza può essere asintomatica se queste strutture restano di piccole dimensioni e non secernono ormoni. Se si ingrandiscono molto possono dare compressione degli organi addominali e quindi disagio (come nel nostro caso clinico);
Se secernono ormoni causano perdita di pelo simmetrica, senza prurito, che inizia sui fianchi e si estende progressivamente alla parte posteriore del corpo.
Il fatto di essere secernenti non è correlato alla dimensione.
La presenza delle cisti può essere sospettata in base ai sintomi ed è confermata dall’esame ecografico. L’esame radiografico difficilmente permette di visualizzare le cisti, a meno che non siano particolarmente voluminose.
Il trattamento di scelta nelle forme sintomatiche consiste nella rimozione chirurgica delle stesse.
Molto spesso si esegue in un primo momento l’ asportazione di entrambe le ovaie e si rimanda la rimozione dell’utero in un secondo momento per non rendere troppo lungo l’interveno e compromettere la ripresa dell’animale.