L’apparato cardiovascolare è molto importante anche nei nostri amati uccelli: da un punto di vista anatomico e funzionale non discosta molto da quello dei mammiferi. Si compone anch’esso di quattro camere e quattro valvole. Se confrontato con il cuore di altri animali, sicuramente il cuore degli uccelli è maggiore di dimensioni, come decisamente maggiore è la sua frequenza cardiaca, la pressione e la gittata, visto che deve permettere a questi animali di volare, correre e in alcuni casi anche di fare immersioni.
Le patologie cardiache sono sempre sotto diagnosticate (molto spesso in caso di morte improvvisa vengono evidenziate dall’esame necroscopico), per la difficoltà di raccogliere i sintomi e di valutarne l’efficienza da una semplice visita clinica. I sintomi sono spesso più subdoli rispetto ai sintomi di altri animali da compagnia: ricordiamo che gli uccelli sono delle prede e come tali tendono a nascondere il più possibile la malattia limitando il movimento e lo sforzo.
I principali sintomi di sofferenza cardiaca sono
• Letargia
• Intolleranza al movimento (che si nota maggiormente in animali che svolgono intensa attività fisica, come i volatori o i cacciatori)
• Riduzione dell’assunzione di cibo
• Difficoltà respiratoria, legata alla presenza di liquido in addome o ad un aumento delle dimensioni del fegato (congestione venosa); per l’assenza del diaframma del tutto ciò che occupa spazio in addome crea una ripercussione sulla ventilazione
• La tosse non è un sintomo che si vede nei pappagalli, sia per la mancanza del diaframma sia per la caratteristica del polmone che è fisso e non espansivo come quello dei mammiferi
L’esame clinico:
1. In presenza di difficoltà respiratorie marcate, prima di procedere alla visita clinica diretta è importante osservare bene l’animale e eventualmente valutare la necessita di ossigenoterapia prima di iniziare qualsiasi procedura.
2. L’esame clinico non è sempre agevole, in particolare se l’animale è stressato e non è abituato ad essere manipolato. La frequenza cardiaca e le dimensioni dell’animale rendono poco significativa l’auscultazione per individuare soffi, murmuri e aritmie. La sedazione, con la riduzione della frequenza cardiaca, sicuramente rende più auscultabile il cuore e permette di studiarne meglio le caratteristiche
3. Se possibile, sarebbe importante valutare il polso periferico (arteria mediale dell’ala e l’ulnare).
4. Se si sospetta una patologia cardiaca la radiografia può essere un utile strumento che mi permette di evidenziare delle anomalie cardiache (cardiomegalia) e vascolari.
5. L’esame d’elezione rimane l’ecocardiografia: mi permette di evidenziare delle modificazioni strutturali, dei flussi turbolenti in presenza di insufficienze valvolari o anche versamento pericardico, molto comune. Nella maggior parte dei casi non è richiesta la sedazione per questo tipo di esame, e contestualmente si può valutare anche l’addome e il fegato per escludere o rilevare epatomegalia e versamento.
6. L’elettrocardiogramma mi permette di mettere in evidenza alterazioni del ritmo: questo esame va effettuato in sedazione per evitare che ci siano degli artefatti legati al movimento dell’animale. Non è detto che la sedazione sia controproducente in un animale con patologie cardiache. In alcuni casi lo stress legato alla contenzione può essere più dannoso di una sedazione in un animale stabile e compensato.
7. La misurazione della pressione arteriosa può essere veramente complicata in questi animali, anche se teoricamente darebbe delle informazioni molto utili anche da un punto di vista terapeutico.
8. Come diagnostica più specifica la TAC è uno strumento molto importante per la diagnosi dell’aterosclerosi vasale: anche questo esame richiede una sedazione.
Principali disturbi
I problemi cardiaci negli uccelli possono avere molteplici cause
• Congeniti
• Degenerativi, legati ad una scarsa funzionalità delle strutture cardiache come le strutture valvolari o muscolari cardiache. La cardiomiopatia congestizia, è la fase terminale della patologia cardiaca, quando il cuore non è più in grado di svolgere la sua funzione di pompa. Negli uccelli più frequentemente la parte interessata è la parte destra che esita in
Ascite: presenza di liquido in cavità celomatica che può essere drenata per limitare la compressione dei sacchi aerei e rendere più agevole la respirazione (procedura che si effettua in eco guida)
Congestione epatica dilatazione della vena giugulare
Dispnea per compressione dei sacchi aerei
• Legati all’alimentazione: L’obesità, legata ad un’alimentazione con semi oleosi è fattore predisponente.
L’ aterosclerosi è una patologia cronica, infiammatoria delle pareti arteriose che porta ad un loro restringimento per l’accumulo di grasso, calcio o placche di colesterolo. È legata sicuramente a una dieta troppo calorica, poco movimento, anche se serve una predisposizione genetica. L’aterosclerosi porta a degli episodi di ischemia, trombosi, emorragia, con morte improvvisa. Tra i pappagalli, si ha una maggior incidenza nei cenerini e nell’amazzone, nei rapaci sedentari con una ridotta attività fisica e iperalimentati.
• Infettivi: una delle cause più frequenti di problemi cardiaci negli uccelli. Le endocarditi batteriche valvolari sono causate da estensione sistemica di infezioni croniche come ad esempio salpingiti, epatiti e pododermatite. Anche le forme parassitarie, come la tricomoniasi possono avere ripercussioni cardiache.
• Tossici: i semi e la polpa dell’avocado possono causare effusione pericardica, miocardite, degenerazione e necrosi del muscolo cardiaco. Anche il cioccolato può avere un effetto sul cuore provocando solitamente tachicardia, ipertensione e aritmia per il contenuto di teobromina.
• Neoplastici
• Idiopatici (di origine sconosciuta)