Il Riccio Africano, Atelerix Albiventris, è un mammifero appartenente alla famiglia Erinaceidae, la stessa del nostro riccio europeo. La sua detenzione non è illegale come quella del riccio comune. Prima di sceglierlo come animale domestico è indispensabile conoscere le sue abitudini e soprattutto le sue necessità. In natura vive nella savana dell’Africa Centrale, è un animale notturno e durante il giorno riposa in tane sotterranee o nei cespugli per poi attivarsi durante il crepuscolo.
NON VA IN LETARGO
E’ UN ANIMALE SCHIVO, SOLITARIO E DIFFICILMENTE DOMESTICABILE
Se, nonostante questo suo essere poco socievole, qualcuno fosse ancora interessato a sceglierlo come compagno di vita queste sono le principali norme per una corretta gestione in cattività.
Considerando anche la provenienza è facile capire che questo pet mal sopporta le basse temperature e l’umidità elevata. L’ambiente ideale prevede una temperatura che oscilla tra i 25 e i 30 gradi con un umidità non troppo elevata. Se la temperatura scende sotto questi range il rischio è quello dell’insorgenza di gravi patologie respiratorie che possono essere anche mortali. In estate, a seconda delle temperature, può essere tenuto anche all’esterno, mentre in inverno la gestione diventa più complicata per la necessità di mantenere una temperatura elevata: saranno necessarie lampade e tappetini riscaldati. Durante il giorno può essere tenuto in un terrario sufficientemente grande; la sera (momento in cui è più attivo) deve avere la possibilità di muoversi e il consiglio è quello di dedicargli una stanza. Nessun animale andrebbe rinchiuso in un ambiente ristretto e questo, anche se sembra un ovvietà quando si parla di cani e di gatti, spesso non viene fatto su animali di dimensioni ridotte, erroneamente pensando che possano vivere in “gabbia”.
LA DIETA:
Il riccio è un insettivoro. Durante l’estate se alloggiato all’esterno può essere lasciato predare autonomamente, e questo è utile anche per soddisfare i suoi istinti naturali. La sua alimentazione deve consistere in insetti (camole, grilli, chiocciole), croccantini proteici di alta qualità, carne cotta, uova sode e saltuariamente frutta e verdura. L’acqua deve sempre essere lasciata a disposizione, meglio se da abbeveratoi a goccia, in quanto spesso rovesciano tutto. E’ fondamentale non sovralimentare il riccio per evitare malattie legate all’obesità e malattie metaboliche.
IN CATTIVITA’ IL RICCIO PUO’ VIVERE ANCHE 8 ANNI
CURIOSITA’:
L’ “Anting” è un particolare comportamento che il riccio mette in atto quando entra in contatto con sostanze strane e per lui nuove e consiste in un iperproduzione di saliva schiumosa con la quale si cosparge tutto il corpo.