Il Clamidosauro (Clamydosaurus Kingii) è un sauro carnivoro originario dell’Australia settentrionale e della Nuova Guinea. Alcuni esemplari si trovano anche nelle regioni desertiche più a sud d’Australia.
Detto anche il “sauro dal mantello”, appartiene alla famiglia degli agamidi (diversamente dai gechi e dagli scinchi, altre famiglie di sauri, gli agamidi non sono in grado di rigenerare la coda una volta persa) e presenta come carattere distintivo un “collare” che utilizza sia come mezzo di comunicazione sia come strumento di difesa.
Il nome deriva dal caratteristico collare: Clamide. La clamide era, nell’antichità greco romana un tipo di mantello corto e leggero, spesso orlato d’oro, che veniva utilizzato per cavalcare specialmente dai viandanti. Il collare di questo sauro, per le sue caratteristiche assomiglia a questo indumento e da qui il suo nome.
Habitat in natura
Predilige un ambiente umido caratterizzato dalla presenza di molta vegetazione; grazie alla sua struttura anatomica molto sinuosa e alle sue zampe posteriori molto lunghe riesce, infatti, a districarsi tra la vegetazione e a saltare agilmente tra i rami dove trascorre, tutto il tempo, scendendo a terra esclusivamente alla ricerca di cibo o per risolvere conflitti territoriali.
Descrizione
Il clamidosauro raggiunge delle dimensioni abbastanza notevoli: circa 85 cm di lunghezza (il maschio è più grande rispetto alla femmina). Oltre al collare, un altro carattere distintivo è la locomozione bipede che gli permette di districarsi più rapidamente tra la folta vegetazione del territorio d’origine.
La colorazione di base è marrone\grigio con venature di colore diverso simili alla variegatura della corteccia di un albero. Non ci sono dei colori standard e, come testimonianza dell’adattamento alla regione di origine, secondo le caratteristiche del territorio può assumere delle varianti più chiare o brillanti (quelli che originano da zone più secche avranno dei colori tendenzialmente aranciati, rossastri e marrone, quelli originari da zone tropicali più marrone grigie).
Riproduzione e dimorfismo sessuale
Il dimorfismo sessuale è marcato:
- Il maschio è generalmente più grande della femmina
- La clamide è molto più sviluppata nel maschio (viene infatti utilizzata durante il corteggiamento)
- I pori femorali sono più grandi nel maschio e durante la stagione riproduttiva producono una secrezione odorosa.
- Presenza di due rigonfiamenti alla base della coda: gli emipeni.
La femmina depone un numero di 6-25 uova in un nido 5-20 cm sotto terra in zone soleggiate. La stagione riproduttiva è la stagione umida che va da novembre a marzo. L’incubazione dura due o tre mesi. Il sesso del nascituro è in parte determinato dalla temperatura, le temperature estreme producono esclusivamente femmine e quelle intermedie (29-35 C°) producono un numero uguale di maschi e femmine. Le loro uova sono a guscio molle.
Aspettative di vita
Una volta che si è riusciti a ricreare l’habitat l’aspettativa di vita può essere anche di 10 anni.
Abitudini
Si tratta di un animale diurno, che passa la maggior parte del tempo sugli alberi, scendendo a terra solamente per alimentarsi. Predilige la stagione delle piogge e diminuisce la sua attività durante la stagione secca (diminuisce del 70% la sua attività metabolica: va in estivazione). Molto spesso si nasconde dai suoi predatori tra la vegetazione. Solamente se colto di sorpresa assume il suo tipico atteggiamento da combattimento.
Alimentazione in natura
E’ un sauro carnivoro, in natura si nutre di cicale, termiti, scarafaggi, larve di falene e farfalle. Anche se gli insetti costituiscono la fonte primaria di cibo, saltuariamente si cibano anche di ragni e di sauri di dimensioni inferiori. Si tratta di animali molto voraci “di bocca buona”.
Tecniche di difesa
Per difendersi dai predatori usa diverse tecniche, tra le quali il dispiegamento della clamide e il conseguente spalancamento della bocca, al fine di spaventare l’avversario; in caso di estremo pericolo non esita ad attaccare, rimanendo spesso in posizione eretta, emettendo suoni simili a sibili in segno di minaccia e spesso tenendo sollevata la coda. In caso venga attaccato, o attacchi, solitamente entra in contatto con l’avversario utilizzando come armi le zampe.
Durante la manipolazione, quindi, attenzione ai morsi (presenza di canini), alla mandibola possente,ai lunghi artigli e alla coda che vengono utilizzati come arma.
Stabulazione:
- Temperatura: è necessario creare all’interno del terrario un gradiente di temperatura in modo che il rettile possa scegliere dove stare. Nel punto più caldo la temperatura dovrebbe essere attorno ai 35\38 gradi, mentre nel punto più basso 24\27 gradi. Ricordatevi sempre di proteggere le lampade in modo da evitare ustioni. Il valore della temperatura deve essere oggettivo: misuratelo con dei termometri appositi.
- Ventilazione: la ventilazione rappresenta sempre un punto critico; da un lato le correnti d’aria fredda possono causare l’insorgenza di gravi forme respiratorie, dall’altro una ventilazione troppo scarsa può portare al surriscaldamento del terrario. La ventilazione è fondamentale anche per il controllo dell’umidità che se troppo elevata può favorire lo sviluppo di muffe e batteri (come una temperatura inadeguata). È necessario che la ventilazione sia posta sulla parete posteriore non sulla parte superiore del terrario per evitare contestualmente la dispersione del calore.
- L’umidità deve essere intorno al 50\70%; un’umidità eccessiva può determinare l’insorgenza di problemi respiratori.
- Illuminazione: sono necessarie lampade UVB 10 e UVA per il metabolismo del calcio e il benessere dell’animale. Tutte le lampade vanno cambiate ogni 6 mesi per mantenere la loro funzionalità. Il fotoperiodo con le variazioni stagionali è fondamentale per il funzionamento fisiologico e per stimolare l’attività riproduttiva del rettile.
- Terrario: Le dimensioni minime sono: 238 cm L x 238 cm W x 240 cm H; queste dimensioni sono le minime per garantire un certo grado di benessere all’animale; ovviamente vanno aumentate di almeno il 20% se si vuole aggiungere un altro esemplare. Come substrato si possono utilizzare molti materiali, evitate quelli composti di particelle piccole che potrebbero essere ingerite accidentalmente durante l’alimentazione soprattutto dai soggetti giovani. La carta di giornale anche se poco estetica è quella che garantisce meno problemi. E’ fondamentale cercare di rispettare, per quanto possibile, l’habitat e le abitudini del suo ambiente naturale: garantire la possibilità di effettuare il basking in alto, aggiungendo dei rami in cui possa sostare e dei nascondigli sul fondo del terrario che simulano la vegetazione originale sono il minimo delle accortezze che si dovrebbero avere.
- Alimentazione: prevalentemente a base d’insetti; nell’adulto il cibo andrebbe fornito tre volte la settimana, mentre nei giovani in crescita anche ogni giorno. In natura sono cacciatori passivi. Aspettano pazientemente la preda. Cercate di “nascondere” la preda in un contenitore e non lasciarla libera nel terrario con la possibilità che non venga mangiata e rimanga nell’ambiente.
- La pulizia è fondamentale per evitare la proliferazione di batteri (ricordiamoci che l’umidità è elevata); rimuovere anche le feci.
- Come per la maggior parte dei rettili è bene offrire pasti addizionati con calcio: ben alimentare le prede.
- In commercio ci sono dei prodotti gia addizionati.
- L’acqua deve sempre essere lasciata a disposizione e l’ambiente va adeguatamente nebulizzato. Un paio di volte alla settimana lasciare a disposizione un grosso piatto con dell’ acqua.
La clamide
La caratteristica distintiva del clamidosauro è la clamide, ovvero la porzione anatomica che cinge il suo collo. E’ una struttura estremamente affascinante se si pensa che è accessoria. Ci sono degli articoli scientifici che ne studiano le caratteristiche anatomiche e la fisiologia, compresi gli adattamenti evolutivi delle strutture anatomiche che lo sorreggono rispetto alla stessa porzione in altri membri della famiglia degli agamidi. La clamide è supportata da delle bande cartilaginee connesse all’osso della mandibola (Sembra non essere in grado di allargare la clamide senza aprire contestualmente la sua bocca). Quando il sauro è spaventato, mette in scena uno “spettacolo” per spaventare l’avversario: spalanca la bocca esponendo il rosa giallo del pavimento orale che contrasta con il rosso della clamide che si apre contemporaneamente. In condizioni fisiologiche la clamide giace come un mantello lungo il corpo, mentre lo apre per rendersi più minaccioso di fronte a nemici, o per apparire piu vistoso durante il corteggiamento. Questo collare si caratterizza per un colorito molto vivo, vicino al rosso per i numerosi vasi sanguigni che lo attraversano (servono anche come meccanismo di termoregolazione). Specialmente negli esemplari maschi,può avere colori che virano al giallo arancio, al rosso o al marrone.