Il coniglio è un animale che NON DEVE essere tenuto in gabbia. Va lasciato libero di girare per casa o per un giardino senza gabbie che ne limitano lo spazio. L’ambiente va adeguatamente preparato per evitare di esporlo incautamente a rischi inutili. Tutti i fili accessibili vanno coperti per evitare rosicchiamenti e folgorazioni, tutto quello che abbiamo di valore, va sollevato dalla sua portata e soprattutto dall’azione dei suoi incisivi, cosi come anche le piante ornamentali (che in alcuni casi possono essere tossiche) vanno messe in sicurezza. A volte può succedere che nonostante tutte le precauzioni messe in atto il pericolo sia dietro l’angolo…o dietro la tapparella.
Durante la prima visita cerco sempre di spiegare come il coniglio, nonostante la sua agilità sia un animale molto delicato, che può fratturarsi, anche solo se lasciato accidentalmente cadere da piccole altezze…che non va preso in braccio o affidato incautamente a dei bambini che non hanno la dimensione di quanto piccole disattenzioni possano essere in realtà fatali per loro. Questo caso clinico mostra benissimo come, nonostante mille cure il pericolo è dietro l’angolo, che i conigli sono animali molto delicati e che non sempre va “così bene “ come nella sfortuna è successo a Nuvola.
Nuvola è una coniglietta che vive in casa, super amata e coccolata dalle sue proprietarie. Sfortunatamente la tapparella ha ben deciso di cadere proprio su di lei provocando fratture multiple al bacino e all’arto anteriore. E’ stata portata subito in pronto soccorso, dove sono state riscontrate fratture multiple ed è stata iniziata una terapia antalgica.
Vista la gravita della situazione prima di procedere con la risoluzione chirurgica delle fratture (dell’arto anteriore) si è deciso di intraprendere una terapia conservativa per un paio di giorni con riposo forzato in trasportino, immobilizzazione mediante fasciatura dell’arto anteriore e terapia medica di supporto. Nuvola è una coniglia grintosa, che ha subito mostrato la sua voglia di vivere inziando a mangiare e fare feci spontaneamente. La frattura dell’arto anteriore era esposta (l’osso ha rotto la cute ed è all’esterno), questo purtroppo ha limitato le scelte terapeutiche vista la maggior possibilità d’infezione. Dopo due giorni dal trauma si decide di intervenire chirurgicamente per ridurre la frattura dell’arto anteriore tramite l’applicazione di un fissatore esterno. Questo sicuramente darà stabilita a nuvola. Per il bacino invece dovrà rimanere a riposo per almeno un paio di mesi e aspettare che “la natura faccia il suo corso”. Vista l’entità della lesione non si possono escludere disturbi neurologici a carico dell’arto posteriore che andranno valutati nel tempo.