La stasi gastrointestinale è una delle patologie più frequenti nel coniglio; individuarne la causa scatenante è molto difficile per il veterinario perché non sempre è unica e non sempre si manifesta chiaramente. È fondamentale un iter diagnostico mirato per individuarla il più rapidamente possibile e risolvere il problema nel minor tempo in modo da avere una prognosi migliore
Cos’è la stasi gastrointestinale
La stasi gastrointestinale, detta anche ileo o, tra i proprietari di conigli confidenzialmente “blocco”, è una patologia comune, potenzialmente mortale che deve sempre essere considerata come un’urgenza medica. Consiste in un rallentamento della motilità di stomaco e intestino che può arrivare fino al blocco completo, per cui l’intestino è fermo e il cibo presente nel tratto gastroenterico (più spesso a livello di cieco o stomaco) non si muove, ristagna e va incontro a processi fermentativi che esitano in meteorismo.
La stasi può essere
- Primaria (carenza di fibra alimentare): La fibra rappresenta lo stimolo principale alla motilità intestinale del coniglio. Una dieta carente di fibra può provocare un’alterata fisiologia digestiva e portare a problemi di motilità. Il fieno, come tutti sappiamo, rappresenta un elemento fondamentale. Verdura e erba hanno un elevato contenuto di fibra, mentre i pellettati da un punto di vista nutrizionale sono meno efficienti per la motilità. Non vengono presi in considerazione altri tipi di mangimi che contengono cereali e che non dovrebbero proprio essere somministrati in quanto, oltre a non avere un adeguato contenuto in fibra, contenendo cereali, possono causare fermentazioni anomale e di conseguenza meteorismo.
- Secondaria a qualunque fattore che causa stress o dolore: Qualunque fattore stressante (cambio di ambiente, introduzione di un nuovo coniglio o di un nuovo animale, perdita del compagno, arrivo di persone estranee in casa, forti rumori, il ricovero in clinica ecc.…) può indurre stasi a causa della liberazione di adrenalina. In alcuni casi la stasi può essere provocata da un’alterazione della funzionalità o dell’innervazione della muscolatura liscia intestinale (come in caso di encephalitozoon cuniculi o altre patologie neurologiche).
- Meccanica per la presenza di materiale di diversa natura che blocca fisicamente il transito.
La stasi determina una serie di condizioni che a loro volta ostacolano la ripresa della motilità, causando un circolo vizioso:
- Il materiale alimentare ristagnando va incontro ad assorbimento di liquidi e disidratazione, compattandosi, il che ne ostacola ulteriormente il transito lungo il tratto gastroenterico. Lasciare gli animali bere molto in una condizione di stasi gastro intestinale non è mai un bene. La reidratazione deve essere fatta in clinica per via parenterale.
- L’alimento può andare incontro a fermentazioni anomale, soprattutto se la dieta contiene un eccesso di carboidrati, con sviluppo di gas e distensione dolorosa dei visceri, a sua volta causa di anoressia e stasi.
- Animali in sovrappeso, in seguito a un digiuno prolungato (sono sufficienti un paio di giorni) vanno in contro a lipidosi epatica, una grave condizione che può portare a morte il coniglio rapidamente.
Sintomi
Un coniglio con una stasi gastrointestinale presenta come primo sintomo la mancata assunzione di alimento; a volte proprietari attenti riferiscono che non accetta più i premi, non corre subito a prenderli o perde le normali abitudini. Altra condizione frequente è la mancata, o diminuita, o alterata produzione di pellet fecali che possono essere anche semplicemente più piccoli o di forma più allungata. Il coniglio inoltre può apparire depresso, letargico, poco responsivo agli stimoli esterni. L’insorgenza di questo corredo sintomatologico può essere anche improvvisa.
Inizialmente il coniglio può avere solamente disinteresse al cibo e rimanere attivo come il solito. Con il passare del tempo la condizione può risolversi da sola oppure può esserci un aggravamento legato alla disidratazione e all’eventuale sviluppo di gas intestinale (meteorismo) che portano ad una sintomatologia algica più o meno intensa. Se non curata la stasi gastrointestinale può esitare anche nella morte.
Il dolore addominale può manifestarsi in diversi modi: il coniglio
- Tiene una posizione incurvata,
- Digrigna i denti,
- Si nasconde in luoghi inusuali,
- Urina in posti non appropriati.
Un coniglio che non si alimenta per più di 12 ore rappresenta già un emergenza e non si deve aspettare oltre per portarlo da un veterinario.
La diagnosi
La visita del veterinario è molto importante: quello che si deve capire è che la stasi gastrointestinale non è una malattia, molto spesso è un sintomo di qualcosa che non va e che può provocare dolore e di conseguenza un rallentamento. Prima di parlare di un blocco primario, bisogna escludere tutte le patologie algiche. Si rende quindi indispensabile un’attenta visita clinica che prevede anche un esplorazione del cavo orale, delle radiografie e delle ecografie per escludere patologie intraddominali che possano essere coinvolte nel rallentamento. Se necessario vanno eseguiti anche degli esami ematobiochimici per valutare la funzionalità organica e scegliere la terapia di supporto più idonea. Il fai da te non è mai contemplato. Per quanto possiamo conoscere il nostro animale, non siamo in grado di escludere processi patologici secondari che possono provocare la stasi.
Terapia
La terapia si basa principalmente sull’ idratazione, sulla somministrazione di farmaci per il dolore e di farmaci che stimolano la motilità di stomaco e intestino. L’ alimentazione assistita prima di consultare un veterinario non va mai praticata; in presenza di un blocco gastrico peggiorerebbe le cose. Se è presente molto gas si può impiegare un prodotto che ne aiuta l’eliminazione attraverso l’intestino. La terapia va continuata finché il coniglio non riprende a mangiare spontaneamente e la produzione di feci ritorna normale. La completa ripresa ha tempi molto variabili, da un paio di giorni ad alcune settimane.
Nei casi limite di blocco meccanico è indispensabile intervenire chirurgicamente.
Durante i periodi di muta, ma non solo, è importante aiutare il coniglio nella rimozione del pelo in eccesso spazzolando l’animale frequentemente. L’ingestione del pelo in quantità massive può rallentare e ostacolare la progressione del cibo.