Cercheremo di affrontare nel modo più scientifico e semplice (per quanto possibile) un argomento un po’ ostico e di difficile comprensione: i problemi neurologici nel coniglio, meglio conosciuti con i termini spesso inappropriati di encefalite, torcicollo o sindrome vestibolare.
I problemi neurologici, sotto forma di paralisi parziale o completa, perdita di coordinazione, convulsioni, torcicollo, possono riconoscere cause diverse, con localizzazioni diverse a carico del sistema nervoso centrale (e non solo). A parte i traumi alla testa o alla schiena, le cause possono comprendere lesioni dei vasi cerebrali, tumori, infezioni batteriche (di orecchio interno, cervello, midollo spinale, polmoni, ossa o articolazioni), infezioni protozoarie (in particolare Encephalitozoon Cuniculi), virali o parassitarie, tossine e malattie degenerative.
Tra i problemi neurologici più temuti dai proprietari sicuramente annoveriamo l’inclinazione della testa o torcicollo. Non appena si manifesta, erroneamente tutti indicano come colpevole l’ormai famoso Encephalitozoon Cuniculi , per la maggior parte delle persone causa di tutte le malattie neurologiche anche senza una diagnosi di certezza. In realtà tale sintomo può avere diverse cause ed è fondamentale avere un approccio scientifico cercando di individuarne la causa specifica. Prima di tutto è importante chiarire se si tratta di un problema che colpisce le aree al di fuori del cervello (dette periferiche), o che colpisce il cervello e i nuclei vestibolari (problema centrale). Una volta fatta questa distinzione sarà un po’ piu semplice indirizzare verso accertamenti diagnostici (intesi come esami da effettuare per arrivare a una diagnosi e quindi una terapia mirata) e trattamenti.
Cause che provocano l’inclinazione della testa da un lato
OTITI
L’orecchio anatomicamente si suddivide in
- Orecchio esterno: è la parte più facilmente esplorabile dall’esterno che va dall’apertura esterna e arriva fino alla membrana timpanica; una patologia limitata a quest’area può causare scuotimento della testa, fastidio alla palpazione e, se particolarmente dolorosa il padiglione può essere tenuto abbassato e la testa leggermente inclinata. Non potrà mai provocare una deviazione persistente della testa o una perdita dell ‘equilibrio.
- Orecchio medio: comprende la membrana timpanica, la tuba di Eustacchio, i tre ossicini acustici, e il nervo timpanico. Tutta questa zona viene protetta dalla bolla timpanica (un rivestimento osseo collegato al cranio).
- Orecchio interno (la porzione che più ci interessa): comprende la coclea, il vestibolo e i canali semicircolari. L’orecchio interno controlla l’equilibrio e l’udito.
OTITE MEDIA (INFIAMMAZIONE DELL’ORECCHIO MEDIO): può essere la causa e svilupparsi contemporaneamente all’otite interna; se si sviluppa da sola non comporta un’inclinazione persistente della testa. Non c’è perdita di equilibrio e il coniglio è in grado di riposizionare spontaneamente la testa in caso di allerta o attenzione. Se il nervo viene coinvolto nel processo patologico si può avere un emiparesi facciale con diversi sintomi a seconda dell’estensione del danno. Generalmente si nota nel labbro (retratto), nella mancanza dell’ammiccamento (occhio non si chiude), e nella palpebra abbassata. L’appetito di solito è conservato. Il modo più accurato per diagnosticare l’otite interna è quello di effettuare una TAC o la risonanza magnetica. A volte è presente anche l’infezione dell’orecchio esterno e si può vedere la rottura della membrana timpanica. In alcuni casi si rende necessario un intervento chirurgico per rimuovere l’eccesso di detriti dalla bolla timpanica che circonda l’orecchio medio. Il dolore può ridurre l’assunzione di alimento.
OTITE INTERNA (INFIAMMAZIONE DELL’ORECCHIO INTERNO): inclinazione delle testa persistente verso il lato colpito. I segni della malattia a carico dell’orecchio interno comprendono:
- Perdita di equilibrio
- Movimenti in circolo
- Sordità
- Nistagmo orizzontale o rotatorio (movimenti dell’occhio orizzontali o rotatori)
Il coniglio non presenta debolezza in altre parti del corpo e continua a cercare di mantenere la normale posizione del corpo anche se la testa è ruotata.
Il modo più accurato per diagnosticare l’otite interna è quello di effettuare una TAC o la risonanza magnetica. L’esame esterno dell’orecchio, le radiografie e gli esami del sangue non sempre sono diagnostici. Se le radiografie sono negative, non si può assolutamente escludere il coinvolgimento dell’orecchio interno, risulta quindi necessario per arrivare a una diagnosi procedere per esami più approfonditi che purtroppo sono costosi.
Nella maggior parte dei casi si tratta di un problema infettivo batterico che si risolve con l’utilizzo di una terapia antibiotica (meglio se mirata con la scelta di un antibiotico dopo l’esecuzione di antibiogramma) protratta per lungo periodo.
PATOLOGIE DEL TRONCO CEREBRALE (NUCLEI VESTIBOLARI)
Le patologie dei nuclei vestibolari possono provocare dei sintomi che sono simili a quelli che vengono provocati dalle malattie a carico dell’orecchio interno. Essendo localizzati in profondità nel cervello è possibile che le malattie che colpiscono quest’area possano provocare anche alterazione del tessuto cerebrale che li circonda. Questo comporta l’insorgenza di una sintomatologia neurologica più importante con perdita di appetito, scarsa reattività cerebrale (l’animale si presenta apatico e sembra essere poco reattivo agli stimoli ambientali) paralisi e morte improvvisa.
La natura delle patologie che interessano quest’area può essere diversa:
- Malattie infettive: di natura batterica (i batteri possono colpire in tronco cerebrale entrando dall’orecchio interno, attraverso il circolo sanguigno, in seguito a infezioni dentali delle radici dei molari superiori), virale (come ad esempio L’herpes virus) o fungina.
- Patologie protozoarie: e qui il nostro agente eziologico VIP Enchephalitozzon Cuniculi che merita un trattamento a parte.
- Patologie parassitarie: Bayliscaris Procyonis (verme intestinale del procione); malattia mai segnalata in Italia.
- Patologie vascolari: alterazioni nella vascolarizzazione di diversi distretti (ictus, ischemie)
- Neoplasie
- Traumi
- Tossine: le più comuni sono rappresentate dai metalli pesanti, quali piombo e zinco (vernici, gabbie, bigiotteria, pesi per le tende, tossine delle piante, insetticidi, farmaci antiparassitari (front-line) e il monossido di carbonio.
- Malattie metaboliche: reni, fegato, intestino, se non funzionano in modo adeguato possono provocare l’accumulo di sostanze tossiche che alterano la funzionalità cerebrale e possono provocare debolezza e perdita di equilibrio
- Colpo di calore: l’aumento della temperatura corporea può determinare danni a carico di tutte le zone cerebrali con sintomi caratterizzati da movimenti in circolo, barcollamento, debolezza e perdita di equilibrio.
La diagnosi di queste patologie non è semplice; deve essere eseguito un attento esame neurologico e devono essere effettuati degli esami di laboratorio che aiutino a indirizzare verso una malattia centrale piuttosto che periferica. La terapia ovviamente varia a seconda della diagnosi.
Riassumendo
- Una rotazione della testa persistente con nistagmo e perdita di equilibrio può essere causata da problemi periferici, orecchio interno, o centrali, nuclei vestibolari del cervello.
- Semplicemente attraverso una visita clinica ben fatta (con un esame neurologico approfondito e un accurata anamnesi) è possibile effettuare una distinzione tra problemi periferici o centrali.
- L’otite interna è probabilmente la causa più comune di rotazione della testa. La maggior parte dei conigli colpiti sono mentalmente svegli, mantengono l’appetito e non presentano altri segni di debolezza, anomalie dell’andatura e convulsioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di infezioni batteriche.
- Se nella patologia periferica vi è coinvolgimento dell’orecchio medio (bolle timpaniche) si può avere una paralisi del nervo facciale.
- La malattia vestibolare centrale è meno comune, prevede una rotazione persistente della testa, nistagmo, movimenti in circolo e, poiché si ha il coinvolgimento del cervello, spesso sono presenti altri sintomi quali perdita di equilibrio, ottundimento de sensorio, debolezza, anomalie nell’andatura, convulsioni, morte improvvisa.
- Cuniculi può essere causa di un problema centrale
- Le radiografie sono necessarie per escludere traumi, spesso possono dare indicazioni del coinvolgimento delle bolle timpaniche, ma in alcuni casi non sono diagnostiche.
- Tac e risonanza magnetica sono i mezzi più accurati per arrivare a una diagnosi
Terapia e cure di sostegno
- L’ideale è giungere ad una diagnosi e effettuare una terapia mirata.
- Nel caso in cui non sia possibile è bene utilizzare degli antibiotici a largo spettro per almeno due tre settimane. L’utilizzo di corticosteroidi andrebbe evitato (o limitato a 24\ 48 ore) in modo da non ridurre la competenza del sistema immunitario del coniglio.
- Se si sospetta il coinvolgimento di E. Cuniculi possono essere utilizzati dei farmaci specifici nei tempi e nei modi indicati dal medico curante (che deve almeno effettuare una visita clinica accurata per escludere la presenza di un problema periferico anziché centrale)
- Se necessario possono essere utilizzati dei farmaci antiinfiammatori (non steroidei) per ridurre dolore ed infiammazione), e farmaci anti nausea (anche se non vomitano non è detto che i conigli non provino nausea).
- Nella testa ruotata l’occhio verso il basso deve essere lubrificato e tenuto sotto controllo
- Aiutare il coniglio ad assumere il suo ciecotrofo (indispensabile per vitamine e sostanze nutritive)
- Mettere in sicurezza l’ambiente per evitare che si autolesioni, limitando lo spezio a disposizione.
- La guarigione può richiedere molto tempo…mai avere fretta
L’Encephalitozon Cuniculi
Chi è:
L’Encephalitozoon cuniculi è un parassita intracellulare (si sviluppa all’interno delle cellule e le distrugge) che si diffonde attraverso spore, presenti nel cibo (e nell’ambiente) contaminato da urine infette. I conigli adulti si possono infettare per ingestione o inalazione delle spore. Alcuni conigli si infettano dalla madre direttamente attraverso la placenta durante la gravidanza.
L’encephalitozoonosi è potenzialmente una zoonosi, in particolare per i soggetti imunocompromessi, i bambini e gli anziani.
L’infezione:
La malattia si presenta con una fase latente che diventa evidente dopo un periodo di stress, una fase acuta con sintomi prevalentemente neurologici e con una fase granulomatosa cronica che conduce a formazioni cicatriziali a livello di diversi organi con gravi alterazioni funzionali.
La forma infettiva del parassita sono le spore, che vengono eliminate con le urine dai soggetti infetti da un mese a due mesi dopo l’infezione. Le spore possono sopravvivere nell’ambiente per 4\6 settimane a temperature standard. I disinfettanti che normalmente si utilizzano possono distruggere le spore. Una volta ingerite le spore entrano all’interno della parete delle cellule intestinali dove si replicano. Dopo la rottura delle cellule intestinali si diffondono attraverso il circolo sanguigno (portate dai macrofagi*) e arrivano agli organi maggiormente vascolarizzati: fegato, reni, polmoni, cuore. L’infezione del cervello avviene come passo finale del processo infettivo. Se la trasmissione si verifica per via transplacentare le spore possono arrivare anche a livello oculare con la rottura del cristallino e localizzazione al suo interno (caratteristica lesione oculare).
La rottura cellulare, più che la presenza del parassita stesso, provoca una risposta infiammatoria cronica e la formazione di granulomi nel tessuto colpito.
Si tratta di una malattia parassitaria cronica; spesso il parassita impiega settimane o mesi per replicarsi in modo significativo. Molti conigli che hanno un sistema immunitario competente possono mantenere il parassita in forma latente, rimanendo completamente asintomatici con lesioni granulomatose localizzate prevalentemente a carico di reni e sistema nervoso centrale. Possono rimanere in questa condizione per tutta la vita oppure un evento stressante che riduce la competenza del sistema immunitario può provocare una riacutizzazione della malattia con insorgenza di sintomatologia.
Sintomi:
Il quadro sintomatologico può variare molto a seconda dello stato immunitario dell’animale e a seconda dell’organo maggiormente colpito. L’infezione può essere completamente asintomatica, oppure si possono avere sintomi renali
- Riduzione dell’attività
- Riduzione dell’assunzione di cibo
- Perdita di peso
- Disidratazione
- Poliuria (aumento della produzione di pipi)
- Polidipsia (aumento della sete)
- Incontinenza urinaria, spesso associata a imbrattamento e dermatite della regione perineale
A carico del sistema nervoso centrale (i sintomi che sono più evidenti e che spaventano di più)
- Testa ruotata (con diversi gradi di rotazione)
- Difficoltà a deambulare (locomozione anomala)
- Movimenti oculari (nistagmo)
- Rotolamenti (nei casi più gravi il coniglio non è in grado di mantenere la stazione)
- Tremori e convulsioni possono essere presenti
- Cecità (raramente)
- Paraparesi (paralisi parziale del treno posteriore) o tetraparesi (di tutti e quattro gli arti) possono essere presenti, anche se si tratta di un evenienza rara.
- Variazioni comportamentali con aumento dell’aggressività, corse e salti contro le pareti, automutilazione.
E a livello oculare (uveite, cataratta, generalmente monolaterali).
Le tre presentazioni cliniche possono manifestarsi da sole o in combinazione, con diversi gradi di gravità. Altri sintomi non specifici possono essere presenti come
- Ritardo nella crescita
- Perdita di peso nonostante un’assunzione regolare di cibo
- Cambiamenti comportamentali (possono essere un preavviso delle alterazioni neurologiche che generalmente si verificano dopo 24 ore).
Diagnosi:
L’unica diagnosi di certezza che dimostri che il parassita possa essere la causa dei problemi neurologici del coniglio è la biopsia cerebrale (o renale), cosa che non può essere fatta senza rischi in un coniglio vivo. I test sierologici che vengono effettuati ricercando gli anticorpi sviluppati dal sistema immunitario contro il parassita sono solo in grado di accertare che il coniglio è entrato in contatto con E. cuniculi e che ha sviluppato una risposta anticorpale ma non sono in grado di provare in maniera definitiva che la sintomatologia è legata a quello. Una diagnosi presunta può essere effettuata escludendo altre malattie e cercando ulteriori segni della malattia a livello cerebrale. È improbabile che e Cuniculi colpisca solo i nuclei vestibolari, e quindi i conigli con la rotazione della testa causata dal parassita manifesteranno almeno un altro segno di malattia centrale come debolezza, paralisi, cecità, alterazione dell’appetito, tremori, convulsioni.
Trattamento:
La terapia dell’Encephalitozoon cuniculi è alquanto controversa. Esistono pochi studi scientifici che mostrino una correlazione tra i protocolli terapeutici e il miglioramento dei sintomi. Al momento sembra non esserci alcun farmaco in grado di eliminare completamente il parassita una volta che la malattia si è instaurata, tuttavia il trattamento può bloccare la progressione della malattia e ridurre i sintomi clinici. Il quadro è inoltre complicato dal fatto che spesso alcuni conigli sono in grado di guarire spontaneamente (senza trattamento) dall’infezione. Alcuni migliorano perché il sistema immunitario si libera efficacemente della malattia.
Tra i farmaci utilizzati ci sono Albendazolo, Febendazolo e oxibendazolo. Altri farmaci che possono essere utilizzati sono farmaci sintomatici in caso di tremori e crisi convulsive.
In sintesi:
- cuniculi viene emesso solamente con le urine
- Le spore vengono emesse con le urine da un mese a due mesi dopo l’infezione (molto spesso quando si notano i sintomi, l’animale ha superato da tempo la sua contagiosità).
- Le spore emesse con le urine possono restare nell’ambiente per circa un mese (ma i normali disinfettanti sono in grado di eliminarle)
- Pochi conigli manifestano la sintomatologia clinica, anche se sono infetti
- I danni neurologici possono rendersi evidenti molto tempo dopo che il parassita ha lasciato i reni
- I titoli anticorpali non riflettono la gravità della malattia, e un risultato positivo serve solo a confermare l’esposizione al patogeno e non un infezione attiva. Un risultato negativo permettere di escludere l’infezione di E. Cuniculi.
*Un macrofago è una cellula del sistema immunitario responsabile della rilevazione, dell’inghiottimento e della distruzione degli agenti patogeni. I Macrofagi avvertono il sistema immunitario della presenza di invasori.