Per mantenere la temperatura corporea tipica, le tartarughe terrestri dipendono dal calore solare. Durante la stagione invernale questi rettili vanno solitamente in letargo; in questo periodo riducono le loro funzioni vitali e rimangono in uno stato di quiescenza, nutrendosi delle riserve di grasso immagazzinate durante il periodo estivo. Tutte le tartarughe terrestri più diffuse nel nostro territorio vanno in letargo (Testudo Hermanni, Testudo Marginata, Testudo greca, Testudo Horsfieldi), ma non tutte le tartarughe, in particolare quelle non Europee hanno la stessa esigenza. E’ importante informarsi prima dell’acquisto, per essere preparati a tutte le necessità del nostro rettile.
A patto che il nostro animale sia in condizioni ottimali è importante assecondare questa loro tendenza. Il letargo sembra essere molto utile alla salute e al metabolismo e sembra stimolare la riproduzione. Esistono diverse possibilità per gestire il letargo a seconda delle varie realtà in cui ci troviamo.
CONDIZIONI OTTIMALI: è un periodo molto critico per l’animale, è bene accertarsi che sia in ottimo stato di salute prima di affrontare una condizione così estrema per evitare brutte sorprese al risveglio. Generalmente si consiglia di effettuare un trattamento antiparassitario a fine estate ed un periodo di digiuno poco prima del freddo per evitare che rimangano frammenti di cibo nell’intestino o in bocca, che potrebbero fermentare e creare problemi. Se allevate all’aperto le tartarughe si regolano da sole, mentre se vivono in terrario bisognerà sospendere la somministrazione di cibo.
ALL’ESTERNO: Devono essere allestiti dei rifugi coperti e una volta che la tartaruga si è interrata possono essere sommerse da foglie secche o fieno. La temperatura non dovrebbe mai essere inferiore ai 2\3 °C e superiore ai 10 °C. A seconda del clima il letargo può durare circa 20 settimane (da novembre a marzo) o, nelle regioni più calde al sud anche solo 8 settimane. Quando una tartaruga emerge dall’interramento in un periodo freddo non è mai da considerarsi un avvenimento normale; va controllata e tenuta sveglia.
LETARGO CONTROLLATO: Se gli animali sono molto giovani, o se l’ambiente esterno non è sicuro e possono esserci topi o altri animali in grado di ledere alle nostre tartarughe, è possibile effettuare un letargo controllato. Il luogo prescelto deve avere una temperatura tra i 2 e i 9 ° C; può essere utilizzato un contenitore di cartone o legno con delle foglie secche. Un paio di volte durante il periodo è opportuno controllarle ed in caso di problemi vanno svegliate e tenute in appositi terrari con condizioni controllate di temperatura ed illuminazione. Si consiglia anche il monitoraggio del peso prima, durante e dopo.
IL RISVEGLIO: Quando la temperatura inizia a superare i 10 °C il metabolismo pian piano si riattiva. Le tartarughe che hanno passato l’inverno all’esterno emergono spontaneamente, mentre quelle in letargo controllato vanno spostate all’esterno. La prima cosa da fare è la reidratazione immergendole in acqua tiepida fino alle spalle. Dopo circa una settimana dovrebbero iniziare a nutrirsi regolarmente.
Sola Serena, Medico Veterinario Vicenza