In Volo
Crescere pappagallo e volersi muovere significa naturalmente utilizzare le ali, assaporare la portanza nel volo, vivere l’ambiente nelle sue tre dimensioni.
Durante gli ultimi 15 anni di consulenze ho sempre alzato l’asticella negli obiettivi legati al benessere di questi animali e così bisogna continuare a fare. Aumentare le dimensioni delle gabbie è durata poco, non mi bastava lavorare su quello, dovevano essere portati a condividere la vita in casa, ci voleva relazione non una vita passiva dove l’unico obiettivo umano era quello di risolvere “problemi” di urla
e morsi (anche perché erano sintomi di un malessere) ma scelte attive in ambienti ben organizzati, per non essere rischiosi, e stimolanti. Le famiglie hanno poi iniziato pian piano anche a fornire stanze e voliere esterne per ampliare il loro spazio, con abbondanza di vegetale e rami naturali come posatoi e a cambiare la prospettiva relazionale. Ora stanze e voliere sono soluzioni adeguate se non siamo in casa o durante le fasi di riposo, passeggiare all’aria aperta (usando pettorine o lunghine) favorisce una migliore stimolazione sensoriale ma che ne pensate se
alziamo l’asticella ancora per garantire la possibilità che vivano, insieme a noi, parte delle giornate in ambiente naturale ad arrampicarsi, giocare sugli alberi,volare, liberi nel loro movimento?
L’approccio al volo in ambiente naturale è l’obiettivo che ci si può prefissare per favorire il massimo benessere possibile se si decide di adottare un pappagallo.
Loro non decidono, noi decidiamo che vivano con noi e la consapevolezza con cui va fatta questa scelta deve comprendere l’offerta di massimo benessere.
L’equilibrio di spazio e tempo deve porre innanzitutto la domanda prima di volerli con noi se abbiamo tanto tempo da dedicargli (almeno mezza giornata tutti i giorni) e uno spazio adeguato che fornisca in parte stimoli, o la convivenza di più animali, e in parte tranquillità.
Oltre a essere animali sociali che richiedono tempo e una vita condivisa con un gruppo familiare, sono volatori e necessitano di spazio adeguato che una voliera o una casa non possono garantire (in particolare per specie di grandi dimensioni).
Non tutti i soggetti e non tutte le persone saranno adatte a fare il volo in ambiente esterno ma di sicuro il percorso dovrebbero farlo tutti per avere uno strumento utile in situazioni di emergenza: dargli la capacità di tornare a casa.
Molti sono i pappagalli che a causa di una disattenzione o un caso sfortunato si perdono, volano, ma senza competenze, e questo non gli permette di delineare un processo risolutivo che li riporti a casa o gli permetta di risponderci quando li chiamiamo. Il mondo naturale, con tutti i suoi stimoli, è difficili da decifrare per soggetti vissuti sempre con un tetto sopra la testa. Offrir loro la possibilità di fare esperienze adeguate per acquisire informazioni sull’ambiente intorno a casa e poter comunicare bene con noi renderà la vita un po’ più sicura e rilassata. E da questo primo obiettivo si può arrivare a passeggiare con loro in luoghi adatti in cui il volo può essere espresso in tutte le sue forme, in cui la vita dell’animale è ai massimi livelli di libertà e complicità. Se vi chiedete se volano per fame, la risposta è – non devono volare per fame, non avrebbero la forza di gestire il volo – ci sono approcci che istruiscono al volo in modo sano, sia da un punto di vista fisico che
mentale. Se vi chiedete se ci sono pericoli durante i voli in ambiente naturale vi dico – si, altri uccelli che li fanno allontanare da noi mentre proteggono i loro territori, falchi che tentano di predarli, attività antropiche che possono disorientare – ecco perché il lavoro di scelta del luogo sarà fondamentale. D’altro canto numerosi sono anche gli incidenti che si possono verificare in casa o in voliera. Il volo è comunque una scelta personale che ogni famiglia farà a seconda anche della propria gestione emotiva. Il volo è per i pappagalli espressione di personalità, proteggere dai pericoli è corretto fino a quando non toglie però la garanzia di una vita etologicamente appropriata. Questo è il mio personale pensiero.
Sara Mainardi, naturalista, consulente di etologia applicata alla relazione uomo-pappagallo
Chi è?
Si laurea in Scienze Naturali con una tesi sperimentale svolta in Tanzania (specie studiata Sousa plumbea). Dal 2005 inizio il percorso formativo in Italia, Portogallo, Stati Uniti per sviluppare tecniche di apprendimento e approcci educativi in campo aviare (pappagalli, rapaci, corvidi, uccelli acquatici, altri uccelli esotici). Continua l’esperienza lavorativa e formativa con altri animali tra cui roditori, conigli, furetti e cani. Dopo un’esperienza lavorativa di alcuni anni presso parchi a tema segue un percorso formativo di approccio cognitivo-zooantropologico. Relaziona e si occupa di seguire le sessioni pratiche in corsi formativi per medici veterinari, educatori, università, corsi di etologia applicata e di comunicazione.
Ma il suo essere naturalista e la sua grande voglia di esplorare e viaggiare col tempo la riporta alle origini, osservando direttamente gli animali in natura per elaborare degli applicativi in ambito relazionale e culturale. E’ studiosa del comportamento sociale e delle modalità comunicative.
“Osservo la natura, osservo gli animali, unisco i puntini”. Dove la si può incontrare?
Organizza seminari, laboratori, percorsi per famiglie che accolgono pappagalli come Life With Parrots; salotti culturali divulgativi con tematiche naturalistiche.
Collabora con medici veterinari del Veneto e di altre città d’Italia, educatori, altri naturalisti e con l’associazione Passione Pappagalli Freeflight con cui ha sviluppato percorsi per avvicinarsi al volo in ambiente naturale perché crede nel lavoro d’equipe, nella condivisione delle scienze, nella collaborazione.
Propone consulenze in provincia di Venezia e su piattaforme ONLINE.
Per seguire i suoi quaderni naturalistici e le sue esperienze cercate saramainardinaturalista su Instagram e su Facebook.
Per avere maggiori informazioni o per contattarla: saramainardinaturalista@gmail.com
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Diete formulate appositamente anche per pappagalli: la parola al nutrizionista
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Intervista radiofonica a Live Social
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Una clinica per animali apre in piazza a Favaro – Da La Nuova di Venezia e Mestre
Una nuova attività a due passi dal centro dedicata a cani gatti e animali per così dire «non convenzionali». Ha aperto martedì con una festa aperta alla cittadinanza, la clinica veterinaria Altinia, situata all’inizio dell’omonima via che si stacca da pizza Pastrello. Un buon segno, prima di tutto, per il commercio e le attività economiche cittadine, come è stato fatto notare da più parti. Negli anni scorsi si era assistito a una moria di negozi – specialmente in centro – e solo da qualche mese alcuni spazi sfitti si stano ripopolando. Si tratta di una clinica moderna, che propone diversi servizi importanti per un territorio dove sono in molti ad avere cani, gatti, conigli, animali da compagnia e di diverse specie. Un angolo di città a due passi dal bosco…
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Le principali patologie respiratorie delle galline – Da tuttosullegalline.it di Luglio 2019
Le patologie respiratorie dei polli sono molto frequenti. E’ importante riconoscerne i sintomi precocemente per evitare che si diffondano ad altri soggetti, diventino croniche o che portino rapidamente a morte l’animale colpito.
Nel trattamento delle patologie respiratorie la prevenzione gioca un ruolo fondamentale, e uno dei fattori più importanti nella prevenzione è sicuramente la corretta gestione del ricovero e dei soggetti:
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Prevenire è meglio che curare
Si sente spesso parlare di prevenzione nell’uomo; lo stesso principio andrebbe applicato anche agli animali. Molto spesso infatti la mancanza di capacità comunicativa, o meglio la nostra incapacità di cogliere i piccoli cambiamenti nelle abitudini giornaliere nei nostri compagni, può far diventare gravi, patologie che se diagnosticate precocemente possono essere facilmente risolvibili. Questo è vero per i cani e gatti, ma vale in particolare per tutti quei piccoli animali esotici a cui ci rapportiamo con minor complicità (criceti, uccellini pappagalli e rettili)
La cosa fondamentale è imparare a conoscere le abitudini del nostro animale: piccoli cambiamenti nella sua routine possono già essere il primo sintomo di qualcosa che non va. Ad esempio
La pipi fatta in posti diversi dal solito, può essere sintomo di disagio nell’urinazione a causa di una cistite o di un calcolo presente nelle vie urinarie
La variazione nell’assunzione di cibo, può nascondere problemi a carico del cavo orale
Ritrovarli in nascondigli inusuali, può indicare la presenza di un disagio.
Alcuni animali tuttavia, spesso volatili e altri animali preda, celano tutti i sintomi come meccanismo di difesa: l’esecuzione di esami di routine diventa fondamentale per accorgersi prima che sia troppo tardi della malattia; quando il sintomo si manifesta può essere già troppo tardi.
L’esame più semplice e meno dispendioso che andrebbe fatto almeno un paio di volte all’anno è l’esame delle feci, che mi permette di accertare la presenza di parassiti o altre patologie; nei volatili, in particolare nei passeriformi un esame delle feci dovrebbe essere fatto prima della stagione riproduttiva per trattare patologie che potrebbero causare infertilità. Nei rettili carnivori come routine almeno tre volte all’anno (spesso le prede possono rappresentare una fonte di contaminazione). Consiglio di effettuare un esame delle feci in tutti i nuovi animali introdotti nel nucleo familiare.
Tamponi gozzo
E’ bene far eseguire ai pappagalli e in genere ai volatili un tampone del gozzo alla prima visita e qualunque volta si presenti rigurgito. E’ una procedura semplice e sicura che mi permette di analizzare la composizione microbica e l’eventuale presenza di lieviti (come la candida).
Malattie virali pappagalli
I Pappagalli, in particolare quelli che provengono da allevamenti, se non già testati, andrebbero analizzati per escludere le principali malattie virali (prima di aggiungerli a una collezione) in particolare andrebbero testati per il circovirus, la clamidiosi e il poliomavirus. Purtroppo sono esami costosi.
Vaccini e controllo cavo orale
I conigli vanno vaccinati annualmente per la mixomatosi e l’enterite emorragica virale. I protocolli vaccinali possono essere semestrali o annuali. La vaccinazione nel coniglio diventa importante anche perché contestualmente viene effettuata una visita clinica che valuta lo stato di salute in generale e viene controllato anche il cavo orale per escludere le patologie dentali. Ultimamente si sta diffondendo un nuovo ceppo di Malattia Emorragica virale per il quale purtroppo non esiste ancora un vaccino in commercio. Casi sono stati riportati anche nel nord e nel centro Italia.
I furetti necessitano di una vaccinazioni contro il cimurro; anche in questo caso si tratta di una vaccinazione annuale. L’igiene dentale, come nel cane e nel gatto va effettuata anche nel furetto in quanto molto spesso possono soffrire di tartaro. I denti vanno controllati periodicamente e in caso di accumuli di tartaro e arrossamenti della gengiva va effettuata una pulizia in anestesia generale.
Denti in cincilla degu cavia
Cavia Degu e cincilla non necessitano di vaccinazioni annuali ma devono essere sottoposti a controlli periodici per l’esplorazione del cavo orale e controlli in generale; le cavie maschio presentano delle sacche perianali che vanno periodicamente pulite in modo da evitare l’accumulo di sporcizia che può portare anche a gravi infezioni.
I ratti, o meglio le ratte sono soggette all’insorgenza di tumori mammari: la sterilizzazione precoce (sia chimica che chirurgica) può prevenirne l’insorgenza in età adulta, evitando rischiosi interventi quando l’animale è adulto e anche l’anestesia diventa più rischiosa.
La prevenzione
Nei soggetti più avanti con l’età è opportuno eseguire degli esami di controllo di routine per accertare la funzionalità di fegato e reni; l’esame delle urine va sempre effettuato contestualmente agli esami del sangue qualora si sospetti la presenza di una patologia renale, in quanto spesso può dare un indice precoce di malattia.
L’ecografia dell’addome mi permette di evidenziare patologie silenti a carico di organi interni ed è bene eseguirla annualmente in animali sopra i 5 anni d età
Altri esame poco invasivi ma importante sono la radiologia e l’ecocardiografia che mi permette di evidenziare eventuali problemi cardiaci: quest’ ultima può essere effettuata anche in animali di piccole dimensioni, rettili e uccelli. Nel furetto in particolare diventa importante in quanto spesso soffrono di patologie cardiache sotto diagnosticate.
L’animale deve sempre essere visitato: la visita clinica effettuata da un operatore esperto può essere molto utile per indirizzare verso l’esecuzione di alcuni esami diagnostici rispetto altri. Nessun proprietario esperto può dare indicazioni che si possono sostituire alla visita clinica ben fatta. Diffidate delle diagnosi telefoniche e se avete dei dubbi prima di far ricerche in internet chiedete spiegazioni al vostro veterinario di fiducia.
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